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"Con l'arrivo della Morte Scarlatta il mondo è andato in pezzi, nel modo più assoluto e irrimediabile. Diecimila anni di cultura e civiltà svaniti in un batter d'occhio, 'fugaci come schiuma'". Ne La peste scarlatta Jack London anticipa di un decennio la peggiore epidemia globale che, fino ad oggi, si sia sviluppata nel nostro pianeta, la cosiddetta "spagnola". Sessant'anni dopo la diffusione del contagio, che, in breve tempo, spazzò via quasi del tutto la razza umana, Jack London descrive, attraverso le parole di un anziano sopravvissuto, lo scenario post-apocalittico di una California tornata all'età della pietra, dove la natura selvaggia ha ripreso il sopravvento. Qui, il vecchio spiega a dei ragazzini - discendenti dei pochissimi sopravvissuti - come, nei giorni in cui si diffuse quell'inarrestabile morbo, l'uomo avesse dimenticato del tutto valori come la solidarietà e la compassione, precipitando in una spirale di violenza che aveva avuto come conseguenza il crollo della civiltà e l'annientamento del progresso.